giovedì 28 febbraio 2013

Smurfs Invasion

In principio fu Viviana Volpicella, dallo stile impeccabile, quella che diede notorietà ai braccialoni a catena di Angela Caputi, quella che non ne sbaglia una.
Ecco, quel giorno lei mise in atto un trend che se fosse passato inosservato, le saremmo state tutte grati:.
E, pronta ad immortararla, l'ineccepibile Shuman che taaac, la mise su The Sartorialist.


IL BERRETTO DA PUFFO.
(sorvolo su le gambe nude e le sneakers, anche quello è trend e amen)

A ruota seguirono tutte le meglio (o peggio?) bloggers, fiere di far parte del gregge di fashioniste imberrettaate e le fashion week worldwide furono invase da puffi isterici, in berretti multicolor, appena appoggiati sul capo, con la punta dritta, un po' moscia.
Ora, ok è inverno e tiene caldo. Ma quando mai una segugia da trend tiene conto di condizioni climatiche per la scelta dei suoi look?











MILANO FASHION WEEK

Due tendenze, in questa fashion week milanese da Duemilaecredici.
Due modi di essere donna.
Uno più anticamente femminile, fatto di cura del dettaglio, di linee sobrie e rigorose, di sartorialità e colori severi, gonne midi aria austera.
L'altro più effortless, un grunge del nuovo millennio, fatto di sovrapposizioni, di scarpe basse, colori che variano dal senape, al grigio, al cammello, al caramello.
Due facce della stessa medaglia, per tornare - alla fine della fiera- ai vecchi capisaldi: bei tessuti, tagli perfetti. Sia per una domenica da donnina per bene in abito e blazer stretto da un cinta sottile, sia per una domenica di scazzo, con scarpe da ginnastica e cappottone ad avvolgerci come un abbraccio.

Una moderna Belle du Jour vs una Katharine Hepburn anni 2000.

BELLE DE JOUR



Dolce e Gabbana-Prada-Dolce e Gabbana- N21

Alberta Ferretti-Dolce e Gabbana- Moschino-Dsquared

Marras-Aquilano e Rimondi- Scervino-Scervino

NEO GRUNGE

Max Mara-Trussardi-N21-Cividini

Sportmax-Jil Sanders-MSGM-Emporio Armani

 Passiamo ai colori. O i non colori. 

GREY IS THE NEW BLACK
Un tripudio di grigio, che diventa il nuovo nero: in chiave bon ton  da Dolce e Gabbana e Prada, o più maschile  chez Marni. Grigio su tweed o mohair, antracite o nelle luminose sfumature della perla tipiche di Re Giorgio, lui c'è.
Dolce e Gabbana-Marras-Prada-Emporio Armani

Max Mara-Marni-Emporio Armani-Scervino

DAL CAMMELLO AL CARAMELLO
Il cammello: onnipresente (e giustamente, l'heritage c'è e va rispettato) nella sfilata Max Mara, ricompare anche altrove in innumerevoli varianti. Un cammello che vira al caramello, scaldandosi di note autunnali, caldo e avvolgente.
Fendi-Marni-Max Mara

Ferrè-N21-Max Mara

Gucci-Bottega Veneta-Max Mara

50 SFUMATURE DI GIALLO
Il giallo: ovunque, declinato in tutte le sfumature: dal giallo fluo di Versace al giallo acido di Armani, al becco d'oca di Jil Sanders e Max Mara, al senape di Alberta Ferretti e Bottega Veneta fino ai dettagli di pelliccia di  Marni.  


Jil Sanders-Max Mara-Emporio Armani-Marras

Alberta Ferrettu-Sportmax-Bottega Veneta-Prada

Etro-Marni-Fausto Puglisi-Versace

GOLD, PLEASE
La donna bizantina di Dolce e Gabbana ruba la scena a tutte le altre interpretazioni, rimane comunque singolare l'utilizzo del colore lussuoso per eccellenza in look "da giorno": little gold dress ammiccanti e vanitosi.



NEL BLU DIPINTO DI BLU
Il blu: sintomo di eleganza senza tempo. La padroneggia negli abiti eleganti di Alberta Ferretti, Armani e Gucci, esaltato dal raso, dal velluto e da ricami. Svecchia il classico cappottino da  Ferragamo e Jil Sanders, dà una nuova verve agli inserti di pelliccia da Fendi e Scervino, illumina il daywear di Sportmax e Missoni.

Alberta Ferretti-Armani-Gucci-Cavalli

Ferragamo-Jil Sanders-Fendi.Scervino

Kristinat-Missoni-Sportmaz

PROFONDO ROSSO
E infine il rosso. Acceso e vibrante negli abitini seriosi e quasi monacali di Alberta Ferretti e Jonofui e dalla scolaretta di Moschino. Immortale Simbolo di sfacciata seduzione da Versace. Lussurioso e drammatico, vira al borgogna da Dolce e Gabbana e da Aquilano e Rimondi, che aggiungono lusso, arricchendolo di cristalli. E da Gabriele Colangelo  che lo esalta con la seta.

Alberta Ferretti-Moschino-Jonofui-Versace

Aquilano e Rimondi-Dolce e Gabbana-Gabriele Colangelo-Frankie Morello


Non possono mancare le fantasie, le stampe.
Che per il prossimo inverno si declinano soprattutto nei toni caldi, sui toni del rosso, dell'oro, del ruggine e del mattone e all'opposto nei toni freddi del blu e dell'immancabile bianco e nero.

TARTAN MON AMOUR
Un prepontente ritorno del tartan, in versione Old Scotland, nel classico rosso ma anche reinventato nel blu (altro must di stagione) e con  grafismi più moderni, come da Sportmax, MSGM e Versace.

 Blugirl- Jil Sanders- Moschino-Fay

 Aigner-Alberta Ferretti-Sportmax

MSGM-N21-MSGM-Versace


LE FLEURS DU MAL

Anche per il prossimo inverno si ripropongono le stampe floreali, in versione quasi teatrale e barocca coem da Moschino e Gucci, o più eterea come da Blumarine, che torna ad un vecchio e mai sopito amore di Anna Molinari: le rose. I fiori sbocciano su cappotti dalle forme rigorose e squadrate, addolcendone la severità, come da MSGM, Marras e Richmond. Grafismi b/w da Puglisi, Marni e Pucci.


 Moschino-Bottega Veneta-Blumarine

MSGM-Richmond-Marrs-Gucci 

Fausto Puglisi-Marni-Pucci


MARGOT VS MARLENE
Last but not least, la pelliccia. 
Anche qui torna la dicotomia bonton-effortless.
Da un lato sembra di intravedere l'iconica Margot Tenenbaum, con pelliccette dai colori del miele, portata con nonchalance su look dai colori tenui, come da N21 e MSGM, o ad alleggerire look rigorosi e strong, come da Prada e Pucci.
N21-MSGM-Prada-Pucci


Dall'altro lato una diva del noir, con pellicce midi, che giocano su diverse lunghezze del pelo stesso, in black o visone, a dare rigore ed eleganza a look maschili, ma non troppo, come da Armani e Colangelo.
Armani-Gabriele Colangelo-Jil Sanders-Gabriele Colangelo

La pelliccia appare anche come inserto, nei modi più insoliti e creativi, ad arricchire revers o maniche di cappotti, come da Gucci e Marras, o addiritura a combinarsi con il panno in soprabiti che diventano alternative grintose alle più classiche pellicce, come da Fendi e Marni.

Fendi-Gucci-Marni-Marras

Preso nota delle cosiddette "tendenze", a chiosa del tutto, i miei preferiti e perchè, quelli che ho visto e ho detto uau.
MAX MARA: reinventare un classico (cappotto, cammello) non è sempre semplice e spesso secondo me hanno toppato. In questa collezione ci sono pezzi fantastici, sovrapposti e abbinati a sneakers e capi oversize. Finalmente uno styling attuale e non da sciura.
N21: da tante collezioni mi conquista, il buon Alessandro dell'Acqua. Uno chic ricercato e non banale, facile da reinterpretare e copiare. Femminile, ma non lezioso. Rigoroso nei tagli, ma non troppo maschile.
MARRAS: il re degli abbinamenti tra stampe, tessuti, texture e pesi. Look che potrei vedere su di me, come su mia mamma. Grande personalità.
PRADA: di solito le sfilate di Nostra Signora Miuccia non mi piacciono mai, davvero. Questa si, perchè riporta la cara vecchia eleganza in auge, ma con quel quid di avanguardia che solo Prada sa dare a capi da daywear.
Lode anche a Jil Sanders e Scervino e allo show di Dolce e Gabbana.








mercoledì 27 febbraio 2013

gli oscar, con calma

Tra elezioni e menate varie, quasi mi ero dimenticata degli Oscar.
Lasciamo stare i vincitori, prevedibili e parliamo di cose importanti: i vestiti.
Una grande,grandissima, noia. Ora: abbiamo capito che c'è il dress code, che il bling-bling fa sempre scena e come dice Enzo Miccio un tocco di gold o silver ed è subito sera. Ma quasi tutte erano inguainate in armature luccicanti che richiamavano pericolosamente i Ferrero Rocher/Cuki Doppia Forza.
Partiamo con le miss cioccolatino


Renee, santiddio. Una colata d'oro Carolina Herrera (zzz) che sembra Carmen Kass che esce dalla piscina di liquame lamè di di Dior e bisbiglia "J'adooore". Il fisico resiste, la bocca a culo di gallina pure, ma ha preso troppo sul serio il tema "Oscar" vestendosi direttamente da statuetta.
Catherine Z.Jones  luccica troppo, va sul sicuro.Non ce la faccio a criticarla, lei è una con le palle e di mette in posa fierce, ma mancava l'intimo gioiello e sembrava una qualunque Valeriona Marini.
Jessica, oh Jessica. La trovo di una bellezza disarmate e il make up è impeccabile. Nota di merito: si è impegnata per creare un nuovo Pantone a sua immagine e somiglianza: tra capelli, incarnato e abito è un tutt'uno.

Le Cuki alluminio:



Halle Berry è in quella fase post superamento -anta in cui non si perde occasione per ribadire che si, lei rimane strafiga. Io però, vedendo ogni suo red carpet,  non riesco a non continuare ad associarla alla segretaria dei Flinstones


e no, il taglio da pulcino non aiuta. Un abito armatura, che l'avrà fatta sudare quanto una seduta da Figurella, ma che per me è no.
Naomi Watts è sempre deliziosa, ma le sagomature sul seno le lascerei alle ventenni. Pure Armani.
Nicole Kidman: un'anquilla barocca. punto. Nicole ripijati, eri tanto bella.
Anne Hathaway nell'Armani Privè utilizzato nel corso dello show. Appena ho visto la foto mi è venuta in mente questa:

La posa con spalle spioventi non aiuta. La balza neanche. Mi spiace Anne, ma così non mi piaci. L'ho preferita nel look principale:


Non amo gli abiti a colonna, rigidi e odio ODIO le pences sul seno che sembrano frecce luminose che indicano "ehi, il capezzolo è qui",
Però con il suo nuovo taglio ci sta: rigore, pallore, vabbe, il compitino è fatto.

Quella che veramente aveva un look da "io sto per vincere un Oscar e voglio un abito Uber" è Jennifer Lawrence.


L'abito fa un po' sposina, però è da drama queen e ben ci sta. Bellissimi capelli e trucco.

A proposito della tendenza nunziale:


Sembrano uscite da un film disney.
Kirsten Steward: l'abito è bello, ma su di lei no. Mi spiace, è sgraziata, ha i cosiddetti "capelli da coda di cavallo", non ha abbastanza seno per bustino.
Octavia Spencer sembra una bomboniera completa di confetti, però almeno non si è coperta con il rassicurante nero.
Amy Adams. La principessa sulla torre che aspetta il principe azzurro, di azzurro vestita. Troppo fru-fru. Fossi stata in odore di vittoria, ma da semplice spettatrice sei fuori tema.
Amanda Seyfried, sei miss Wella, hai dei capelli che ogni volta che li vedo penso di correre lì e farti uno scalpo, why raccolti, why? Il McQueen è regale, e lei sembra la regina dei ghiacci.

E ora le streghette black, ovvero, attenzione che stasera oso:



Grimilde, ovvero Salma. Io sto con il più ricco e tiè tiè tiè.
Non so chi sia, questa Samantha Barks, ma ha un Valentino che le sta bene. è nero. un po' sottotono. ma sta bene.
L'eterna seconda Kelly Rowland copia la frangetta presidenziale, opta per un b/w  si invecchia di 30 anni con quelle punte. Tesoro, il bianco e nero agli oscar è solo questo:


Mrs Burton: dai, come sparare sulla croce rossa.

Quelle che per me sì, guarda caso tutte in colori caldi:



Kerry Washington in un Miu Miu corallo de-li-zio-so. Femminile, ma non lezioso, le sta benissimo. Unica Pecca: si è tolta la frangia e la riga in mezzo anche no eh.

Questa donna, io me la ricordo in Mrs. Doubtfire, in Forrest Gump in millemila film  ma non ne so il nome.
Ecco: Sally Field. Brava. Un Valentino. Rosso. Facile, no? Un abito che sta bene a tante e lei ci ha azzeccato. è moderna, con carattere, e con braccia coperte..che dopo gli anta, meglio.
La cara Jennifer è sempre effortless e ggiusta.  Anche lei in Valentino rouge. Avrei preferito i capelli raccolti, piuttosto che i soliti capelli alla Rachel sciolti, ma va be..

Infine, due bellissime che non si sanno valorizzare:



Charlize è imponente in questo abitone Dior che la fa sembrare una statua di gesso. Va bene il minimalismo, il taglio corto, la sicurezza in se stesse, ma è troppo basic.
La stupenda Jennifer Garner si veste (bene) da attrice  non protagonista. Peccato che in questi oscar si sapeva benissimo sarebbe stata iper-protagonista con il suo (divino) Ben dato per vincitore. Il Gucci che indossa è fine, ma non impressive.

Una invece, non filiforme, ma che si sa valorizzare:



Adele. chapeau.

E la migliore. La più anziana. Ma perfetta a dir poco in questo total look Lanvin disegnato da Elbaz appositamente per lei. Stupenda Emanuelle Riva, in tutti i suoi 86 anni.