mercoledì 6 marzo 2013

Parigi e la moda

Parigi mecca della moda, dello stile.
E soprattutto del ritorno al rigore, alla pulizia, ai tagli perfetti, alleggeriti-però- da materiali eterei, abitini di pizzo, colori tenui. Torna la dicotomia maschile/femminile, vista durante la settimana della moda milanese.
Una donna che si veste da maschio, ma con dettagli intelligentemente frivoli, che la rendono ancora più femminile di una scontata sensualità urlata.

STELLA McCARTNEY
Un furto malizioso dal guardaroba di lui: un'overdose di gessato e di capi tipicamente maschili, ma adattati alla silhouette femminile, con un risultato estremamente sofisticato e nuovo.


CELINE
L'estremo rigore- quasi eccessivo- nelle forme e nei tagli è un classico della maison francese. Qui, però si avverte una rinnovata morbidezza, grazie anche alla purezza cromatica, ad addolcire cappotti cocoon ed alla ricerca di nuove soluzione volumetriche- vedi il "nodo" nel punto vita.



CHLOE
Anche qui maschile/femminile, ma in chiave romantica: i capispalla sono severi e boyish, mentre gli abiti amiccano con sobria frivolezza, con trasparenze, inserti colorati. Tanto il blu.


CARVEN
Nella sfilata Carven quello che colpisce sono gli  enormi cappotti stretti in vita, che si declinano da colori zuccherosi al nero più serioso. Una donna che ama mascherarsi con il capo principe dell'inverno.


GIVENCHY
Tantissima creatività ed ispirazione dallo streetwear. Un incrocio tra grunge, gipsy ed opulenza vittoriana.
Le felpe ironiche a tema Disney sovrastano pencil skirt sheer  incrostate da preziose applicazioni.


Binomio felpa over+ gonna ritorna anche con utilizzo modernissimo della gonna lunga: leggera, impalpabile, con ricami e stampe.

Stampe floreali mixate a pelle, tartan, in giochi di patwork mai pacchiani, ma incredibilmente omogenei.


LANVIN
Elbaz da' sfoggio del suo senso delle stile, con un eleganza ammiccante e sensuale, ma mai eccessiva o "pesante". Un modo di essere eleganti easy e portabilissimo: rouches su abitini e su camicie alla Lady Oscar, abiti a ruota dai colori accesi, capispalla impeccabili.




LOUIS VUITTON
La musa è la Liz Tylor de "La Venere in visone"  e la superba ambientazione scenica è quella di un'hotel con 50 stanze, da dove escono splendide ragazze di peccaminosi segreti. La donna che sfila sembra una ragazza anni '20,svogliata e sfacciata, trasandatamente chic, che si può permettere di uscire in tailleur pigiama di raso con cappotto-vestaglia in astrakan,o in sottoveste cangiante e  caban straight lungo fino ai piedi, ed essere bellissima. Tanta l'opulenza: nei pastrani in principe di galles con paillettes sfumate, nelle pencil skirt intarsiate di pizzo, nelle seta color cipria, nei velluti, nel blu notte.


I


Last but not least, Kaiser Karl e

CHANEL
Va in scena la donna globetrotter di Chanel, che sfila attorno ad un globo enorme, a simboleggiare la trasversalità e l'atemporalità  dello stile del marchio stesso.
Protagonisti-ovviamente- i tessuti melange e lavorati di cui la maison è regina: cappottoni lunghi con oblò anteriore, gonnelline svolazzanti e giacche à la Coco, che non stancano mai.
Tanto grigio, tanto nero, una punta di blu e - a sorpresa- delle nuvole rosa.






La grande delusione: Balmain.
Look anni '80, con spalle importanti, lamè, chandelier alle orecchie, gonne palloncino e styling intenso: Per me è no.

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